martedì 29 dicembre 2009

Buon...

Quando ti auguro il biongiorno aspetto grondante umidità dalle pareti una tua risposta positiva/negativa, incrociando le dita che il sole abbia deciso di alzare il volume e posizionare il jack sull'uscita funzionante, le pile cariche orientate nel modo corretto: più sul più e meno gettato via nel cassonetto del recupero.
Mi dico che forse dipende anche in modo infinitesimale da quale cd scelgo la mattina, dalla musica che ascolto in macchina, dal modo in cui prendo i tornanti in salita in discesa con accordi più serrati e fuori tono, da come cantano i miei cantanti registrati, i complessi tutti sciolti o ancora insieme, chi invecchia bene chi invecchia male, chi muore prima di invecchiare. Mi dico: non fare il cretino, non essere sciocco senza sale in zucca, non metterti al centro, riordina le idee, i concetti, bene o male, non è questo certo l'ago della bilancia, l'ago della siringa, l'ago con cui bucare, la vena da ferire. Ci sono cose, c'è la nebbia, c'è il buio della sera che ora arriva presto, e mi domandi in uno di questi nostri giorni quando potremo mai rivedere un bell'arcobaleno, come quelli che vedemmo incrociarsi nel cielo qualche tempo fa. Ricordi?
Allora forse tutto sta nel fatto che mi limito al giorno, al mattino, che è solo una parte di ventiquattro, diviso per sessanta, poi ancora per sessanta, e poi ancora e ancora diviso per renderlo sempre più minuscolo e atomico, motore di ogni micrommillesimo di secondo; dovrei augurare un buon istante, uno dopo l'altro, guardare di fartelo arrivare questo buon e no farlo perdere nell'etere, mandare un buon con ricevuta di ritorno, un buon per pacco celere, posta prioritaria. Ti dovrei cucire, si, una coperta d'amianto che luccica al buio con i pezzi più disparati di mattino pomeriggio sera e notte, tanta tantissima notte. Una coperta si, ma davvero una buona coperta per un buon giorno, serio, al caldo per questo inverno che fa le bizze, con la neve e con il sole, i fiumi e i torrenti in piena: una coperta sotto la quale potersi riposare e ripararsi e nascondersi, anche se poi non so di preciso da cosa.

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