giovedì 31 dicembre 2009

Se premi esce pus biondo

La carne timida, quell'aria che risorge verso sera incenerendo ancora una fenice ormai gravida. Fuoco e lembi, di pensieri strascicati lungo l'asfalto consumato di strade secondarie, viali di circonvallazione mai utilizzati, deserti nell'ultima notte dell'anno. Ci ritroviamo catapultati in Vietnam, tra i palazzi ancora in piedi, stanze vuote che danno sull'esterno, finestre di ombre scure che non lasciano vedere all'interno ma danno spazio abbastanza da sparare, prendere la mira, premere il grilletto, ricaricare. Ci lasciamo prendere, ferire, precipitare dentro burroni immaginari, mentre camminiamo veloci e lenti con i bicchieri da brindisi ancora stretti in mano, mentre strusciamo mansueti in fusa mute le spalle contro i muri, per avere almeno un lato coperto e preoccuparci di guardare solo avanti, per schivare pugni cazzotti e proiettili. Ci lanciano contro bombe e brutali offese, grida pianti strascichi di vestiti non di borse. E le puttane per le strade sono quelle che ci accompagnano, lo dico solo ora e l'ho detto non lo ripeto: altro che gli anni ottanta dai quali siamo scappati ancora bambini e in cui non vogliamo ritornare con dei maglioni di lana di renne che ci guardano con occhi felici di giorni invece in cui non volevamo far altro che vomitare, al ricordo, le amicizie disperse e perse e bruciate in parole non dette spiegazioni mai chieste: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, questo è il primo comandamento, perciò, cristo santo di una zazzera nera di cuspidi con base sui fianchi culi troppo larghi, pensa prima di parlare o gridare accusare puntare il dito: dico, fuoco! Nel silenzio ci si perde troppo spesso e il bosco scuro delle parole non dette per evitare pericoli, i tuoi, presupposti con mente non ancora certificata da voti universitari sonnacchiosi sugli studi rimandati in pianure antartiche; quegli animali che si nascondano sotto gli alberi di questa foresta e dietro i cespugli di bacche sterili funghi velenosi, quelli sono i pericoli più appuntiti degli aculei della tua stupida vendetta sanguinosa.

Nessun commento: