mercoledì 9 giugno 2010

Al di là dello specchio

E' iniziare a darsi lo slancio con il polpaccio, tallone punta, sforzo dei muscoli che passa ai tendini e si trasforma in movimento sulle ossa: la cosa più difficile. L'azione lunga attraverso cui tutto parte e che divide il peso, il cielo sopra le nostre teste si fa lilla, le nuvole oro lucente attorno al sole. Diventa tutto così fantastico e irreale quando ci sei: leggero di una leggerezza senza conseguenze né colore. Siamo distanti dal mondo, quello vero, quello che ci sveglia la mattina facendoci aprire le palpebre contro il soffitto, contro la sveglia, contro il lato accanto al letto dove non ci sei. Quanto sarebbe tutto più facile se non ci fosse la gravità, se abitassimo sulla luna, e tutte le città e i crateri fossere dei grandi giganteschi luna park. Noi galleggeremmo ad ogni passo senza peso, allegri e felici come astronauti alle prime armi, senza toccare la polvere sotto le suole, o scontrarci contro il cielo sbattendo i caschi con i respiratori su soffitti che non esisterebbero. I nodi si slaccerebbero nel giro di un secondo: le mie emozioni, i miei umori. Vedersi non sarebbe più come queste parole crociate che facciamo ogni giorno, ogni sera; piccoli segnali di fumo come gli indiani a caccia di bisonti; le parole crociate dei primi crociati, ricchi e poveri cavalieri di ventura al galoppo verso tesori inestimabili: te.
E allora promettimi, giurami, che faremo di tutto affinché la realtà non prenda mai il sopravvento. Su me, su te, su noi. Portami a vivere su una stazione orbitante, accanto ai satelliti delle stazioni televisive, ai satelliti militari, e delle compagnie telefoniche; a guardare le stelle cadenti entrare nell'atmosfera e bruciare in polvere incandescente. Andiamo a cercare gli alieni su Marte, altre forme di vita, con quattro braccia e quattro gambe, due cuori, i tuoi occhi; con le arterie che si spostano da un corpo all'altro, ponti sospesi all'aria aperta. Andiamo a trovare uno spazio tutto nostro, solo nostro; costruiamo nuovi universi, nuove galassie, cieli sempre diversi. Scopriamo una nuova America, un nuovo regno, dei sogni e non bisogni, dove poter fare tutto quello che vogliamo. Ma ti prego, ti scongiuro: non restiamo troppo tempo in questa stupida realtà; perché il mondo vero, quello di adesso, a volte mi fa male, mentre i posti dove mi porti te, dove potemmo stare insieme, sono meraviglie che faccio ad occhi aperti.

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