giovedì 22 aprile 2010

The Informant!


Mark Whitacre è una slavina che parte piano e poi dirompente si trascina dietro mezza montagna, in un tumulto sconnesso di neve e alberi e chi più ne ha più ne metta. L'uomo medio, non criminale, alle prese con un crimine che si ingigantisce nelle sue stesse mani fino a non poterlo più sopportare. Matt Damon è il volto, il corpo un po' fuori forma, del protagonista che gira come una trottola per cercare di tappare più buchi possibili, di mettere toppe, di aggiustare una situazione che lo vede sempre in bilico sul punto di cadere. Una vita che non basta, mai, vede la propria punizione di ingordigia, di non sapere quando frenare al momento giusto, o quando smettere di premere sull'acceleratore: a velocità elevate tutto viene spazzato via, casa soldi rispetto e pure capelli.
E quando si cade si cerca di aggrapparsi con le unghie a tutti gli appigli possibili, facendosi male, spezzandosi le dita e gli arti, strappandosi la giacca, spettinandosi confusamente, con crampi alle gambe e corse forsennate per finire dritto dentro casa, ma anche ferendo le altre persone che in fin dei conti hanno sempre cercato di aiutarti e di proteggerti. Le tue prime impressioni cambiano di continuo, come una pallina buttata sul piatto di una roulette che gira gira e gira, e ti trovi a doverle mutare te stesso coscientemente per cercare di farle aderire il più possibile alle tue esigenze, oscillando sempre di più verso il basso, verso il baratro.
Avvinto e sopraffatto, alla fine rischi pure tu di chiederti se per caso ci sei, o ci fai.

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